giovedì 22 agosto 2013

Letture d'estate: "Resistere non serve a niente", Walter Siti

Ci sono libri che già dal  titolo ti colpiscono per la loro immediatezza ed attualità. Così è stato, lo scorso anno, per Il momento è delicato di N.  Ammaniti.  Così è, adesso, per Resistere non serve a niente, romanzo di Walter Siti  e  Premio Strega 2013. Pessimisti ambedue, è vero, ma sintomatici di un generale clima di incertezza. La crisi "non esiste" in realtà...  lo si vedrebbe dalle "code  ai ristoranti o agli aeroporti",come ha detto qualcuno. Oppure, tra un po' -come ha detto qualcun altro- la gente "imbraccerà i fucili"?
A pensarla come molti scrittori si dovrebbe propendere più per la seconda ipotesi. A pensarla come Walter Siti, nello specifico, si arriva a possedere  una visione più che dettagliata di quel mondo della Finanza che, nella crisi, ci ha portato e continua a farci rimanere. Perche' la crisi esiste, altro che, non solo economica ma anche morale e culturale! Ce lo fa ben capire l'ambientazione del romanzo: mondo dell'Alta Finanza, corrotta ed intrecciata subdolamente con la Politica, lo Spettacolo ma soprattutto con la Mafia. Anzi la nuova Mafia. Quella che, nell'epoca della globalizzazione, si chiama ormai la Rete: una struttura trasversale (non più la classica cupola) transregionale e transnazionale-dove si siedono allo stesso tavolo' Ndrangheta e Camorra, Sudamericani e Cinesi - che controlla più della metà dell'economia mondiale, attraverso manovre senza scrupoli nel mondo dell'Alta Finanza appunto.

In questa realtà degradata si muove Tommaso, ragazzo della periferia romana, ex obeso e  matematico mancato,  diventato pero' un trader d'assalto che si muove senza scrupoli tra <<dark pool>> e <<credit swap incrociati>> . La sua bulimia diventa una malattia emblematica di tutta la societa' odierna: la societa' del consumo vorace ed insaziabile.
Tommaso, riscattatosi da umili origini, guadagna tantissimo perchè ha le spalle coperte da quella criminalità di seconda generazione, capace di muovere capitali più grandi del bilancio di uno Stato. La descrizione della 'nuova  Mafia', con tanti puntuali riferimenti all'attualità, viene condotta così al dettaglio (senza risparmiare niente e nessuno)  che il confine tra realta' e finzione, nel libro, finisce per diventare molto labile. Il travestimento romanzesco (nomi e situazioni inventati) diventa allora  un pretesto di comodo per poter scrivere un libro di forte denuncia, su quella pericolosa <<zona grigia>> che si è ormai venuta  a creare e sedimentare tra Finanza e criminalità.

Una ("romanzata") inchiesta coragiosissima, quella di Siti, alla pari di un Saviano o di un Nuzzi, ringraziati in chiusura del libro, insieme ad altri nomi impegnati nella lotta alla criminalita': Nicola Gratteri, Gian Gaetano Bellavia, Luigi Magistro.

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